Chiesa di San Cristoforo (Lodi)
Chiesa di San Cristoforo | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Lodi |
Coordinate | 45°19′01.48″N 9°30′07.86″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Cristoforo |
Ordine | Umiliati Olivetani |
Diocesi | Lodi |
Architetto | Pellegrino Tibaldi |
Stile architettonico | manierista |
Inizio costruzione | 1563 (ricostruzione) |
La chiesa di San Cristoforo è una chiesa sconsacrata posta nel centro storico della città italiana di Lodi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa fu costruita intorno al 1300 per onorare un voto dei cittadini lodigiani liberati dal drago Tarantasio, che secondo la leggenda infestava le acque del Lago Gerundo.[1]
Officiata inizialmente dagli Umiliati, passò nel 1552 agli Olivetani[2] dell'abbazia di Villanova del Sillaro che ne decisero la completa ricostruzione insieme al monastero annesso.[1] I lavori iniziarono nel 1563 su progetto di Pellegrino Tibaldi.[3]
La chiesa e il monastero vennero soppressi nel 1798[2] e trasformati rispettivamente in stalla e in caserma.[1][3]
A partire dal 1954 la chiesa venne restaurata su progetto dell'architetto Alessandro Degani e riconsacrata;[3][4][5] durante il restauro venne ricostruita – in stile moderno – la lanterna posta alla sommità del tiburio.[6]
La chiesa venne nuovamente profanata dopo pochi anni e ceduta in comodato al Comune come spazio espositivo. Nel 2018 tornò alla Diocesi, che progetta di ospitarvi il costituendo Museo d'arte sacra.[7]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa è posta sul lato nord di via Fanfulla e costituisce il fondale prospettico di via Callisto Piazza.
La facciata, rimasta incompiuta, venne restaurata nel 1960.[3]
L'interno ha pianta a croce latina, a navata unica fiancheggiata da sei cappelle e con una cupola all'incrocio della navata con il transetto.[3]
La cripta venne ricostruita nel 1956 sulle rovine della costruzione originaria distrutta nel 1798.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Agnelli (1886), p. 154.
- ^ a b Monastero di San Cristoforo (1552 - 1798), su lombardiabeniculturali.it.
- ^ a b c d e Bottini et al. (1979), p. 64.
- ^ Alessandro Degani, Chiesa di San Cristoforo, in Arte Lombarda, anno III, n. 2, Milano, Edizioni La Rete, 1958, pp. 128-129, ISSN 0004-3443 .
- ^ Ferruccio Pallavera, Il Duomo di Lodi dal barocco al romanico, collana Quaderni di studi lodigiani, vol. 15, Lodi, Archivio storico lodigiano, 2014, p. 85, ISBN 978-88-96749-36-4.
- ^ Alessandro Degani, Chiesa di San Cristoforo, in Arte Lombarda, anno IV, n. 1, Milano, Edizioni La Rete, 1959, p. 149, ISSN 0004-3443 .
- ^ Car. Cat., Un museo per la diocesi: tutto incomincia dal tetto, in Il Cittadino, 19 febbraio 2020.
- ^ Bottini et al. (1979), p. 65.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Agnelli, Dizionario storico geografico del Lodigiano, Lodi, Lodigraf, 1990 [Ripresa dell'edizione: Lodi, Tipografia editrice Della Pace, 1886], p. 154, ISBN 88-7121-055-7.
- Vittorio Bottini, Alessandro Caretta e Luigi Samarati, Lodi – Guida artistica illustrata, Lodi, Edizioni Lodigraf, 1979, pp. 64-65, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0525383.
Testi di approfondimento
[modifica | modifica wikitesto]- L. Giordano, Addenda per la storia di S. Cristoforo, in Archivio Storico Lodigiano, anno CX, Lodi, edito dalla Società Storica Lodigiana, 1991, pp. 113-120, ISSN 0004-0347 .
- Ferruccio Pallavera (a cura di), Il Convento di San Cristoforo di Lodi, testi di Maria Emilia Moro et al., con un intervento di Silvana Garufi, Lodi, edito dalla Provincia di Lodi, 2004, SBN IT\ICCU\TO0\1575561.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Cristoforo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Cristoforo, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2146824628507631182 · LCCN (EN) nr91003638 |
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