Cassiterite
Cassiterite | |
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Classificazione Strunz | 4.DB.05 |
Formula chimica | SnO2[1][2][3][4] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | tetragonale[1][2][3] |
Classe di simmetria | bipiramidale tetragonale[1][2] |
Parametri di cella | a:c = 1:0.65808; a = 4.738, c = 3.118, Z = 2; V = 69.99 Den(Calc)= 7.15[1] |
Gruppo puntuale | 4/m 2/m 2/m[1][2] |
Gruppo spaziale | P 4/mnm[1] P42/mnm[2] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 6,8-7,1[3] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 6[1][2]-7[1][2][3] |
Sfaldatura | irregolare[1], imperfetta secondo {100}[2], indistinta secondo {110}[2] |
Frattura | concoide[3], irregolare[1] |
Colore | da giallognolo a verdastro[3], incolore, nero brunastro, grigio, verde[1], nero, rosso[2] |
Lucentezza | adamantina[1][2][3], grassa[2], submetallica[2] |
Opacità | trasparente, traslucido[1][2], opaco[2] |
Striscio | da giallastro a bianco[3], bianco brunastro[1][2], grigiastro[2] |
Diffusione | [4] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La cassiterite SnO2 è un minerale appartenente alla classe degli Ossidi, nello specifico al gruppo del rutilo XO2; chimicamente è un biossido di stagno.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della cassiterite deriva dal nome greco dello stagno, Κασσίτερος (kassíteros), ed è stato introdotto dal mineralogista francese François Sulpice Beudant nel 1832; il minerale era tuttavia già noto più di 5000 anni fa, in piena età del bronzo.[3] Sebbene data e luogo della scoperta dello stagno e quindi della cassiterite siano dubbi, si ipotizza che questa sia stata uno dei primi litotipi ad essere noti all'uomo.[4] Fu citata da Plinio nella sua Naturalis Historia. Doveva essere nota anche ai Greci, che avevano dato il nome di Cassiteridi ad alcune isole, attualmente di dubbia identificazione, ricche di questo minerale.[3]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Prismatico[1][3], talora bipiramidale[1][3], più raramente allungati e sottili con i prismi striati verticalmente[3], botrioidale[1], massivo[1].
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Il minerale si trova generalmente nei giacimenti pegmatitici,[3] granitici,[1] o in rocce magmatiche, intrusive dette greisen,[2][3] o in filoni idrotermali di media ed alta temperatura,[2] o in depositi alluvionali.[1][2] I maggiori giacimenti mondiali sono depositi alluvionali in Thailandia, Malesia, Indonesia e Russia, ma anche in Bolivia e Repubblica Ceca sotto forma di vene mineralizzate.[5]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta in cristalli geminati, specialmente quelli originati dal contatto delle facce delle bipiramidi, che gli fa prendere la forma ricurva, per cui, a causa della loro somiglianza a dei becchi uncinati di uccelli sono chiamati "becchi di stagno". Inoltre si presenta in ciottoli arrotondati o in masse che ricordano i fagioli o gli acini di uva; talvolta si rinviene anche in masse fibroso raggiate di color ligneo che vengono chiamate "legni di stagno".[3]
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]Essendo il minerale principale dello stagno, viene commercialmente utilizzato per estrarre questo metallo impiegato poi per produrre il bronzo ed altre leghe speciali[3] e per fare le saldature.[6]
Come riconoscere la cassiterite
[modifica | modifica wikitesto]Un test per riconoscere la cassiterite da minerali simili consiste nell'immergere il minerale nell'acido cloridrico insieme a frammenti di zinco: così facendo l'idrogeno farà ridurre lo stagno a stagno metallico, che si riconoscerà per il suo colore argenteo.[4]
Caratteristiche chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Il minerale viene lentamente attaccato dagli acidi[4].
- Peso molecolare: 150,71 grammomolecole[3]
- Indice densità di elettroni: 6,26 g/cm³[3]
- Indici quantici[3]:
- Indici di fotoelettricità[3]:
- PE: 247,66 barn/elettrone
- ρ: 1550,92 barn/cm³
- Indice di radioattività: GRapi: 0 (il minerale non è radioattivo)[3]
Località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]- In Europa: Erzbirge sita tra Sassonia e Boemia; Cornovaglia in Gran Bretagna; Panasqueira in Portogallo;[3]
- In Italia: nel granito di Baveno; nelle pegmatiti dell'Alto Adige; Isola d'Elba, ma più abbondante nella miniera di Monte Valerio (Campiglia Marittima) in Toscana;[3]
- Resto del Mondo: Bolivia; Repubblica Democratica del Congo; Ruanda; Malaysia;[3] Lavra Jabuti in Brasile; Sumatra ed Australia.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Scheda tecnica del minerale su webmineral.org
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v Scheda tecnica del minerale su mindat.org
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Autori vari, scheda Cassiterite, De Agostini, 1993-1996 Novara
- ^ a b c d e f Autori Vari, Cassiterite, in: I minerali dalla A alla Z, pag. 341-342, Peruzzo editore, (1988) Milano
- ^ Cornelis Klein, Mineralogia, Zanichelli (2004).
- ^ Info, su audiocostruzioni.com. URL consultato il 26 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2010).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «cassiterite»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cassiterite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- cassiterite, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) cassiterite, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Webmin, su webmineral.com.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 31561 · LCCN (EN) sh85020633 · GND (DE) 4067842-8 · J9U (EN, HE) 987007284871305171 |
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