Vai al contenuto

Arcidiocesi di Gniezno

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Arcidiocesi di Gniezno
Archidioecesis Gnesnensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Bydgoszcz, Włocławek
 
Arcivescovo metropolita e primateWojciech Polak
AusiliariRadosław Orchowicz[1]
Arcivescovi emeritiHenryk Muszyński,
Józef Kowalczyk
Presbiteri485, di cui 446 secolari e 39 regolari
1.321 battezzati per presbitero
Religiosi62 uomini, 178 donne
 
Abitanti661.970
Battezzati641.082 (96,8% del totale)
StatoPolonia
Superficie8.122 km²
Parrocchie268 (30 vicariati)
 
Erezione999
Ritoromano
CattedraleAssunzione di Maria Vergine e Sant'Adalberto
Indirizzoul. Prymasa Jana Łaskiego 7, 62-200 Gniezno, Polska
Sito webarchidiecezja.pl
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Polonia
Il palazzo arcivescovile di Gniezno.
Il seminario arcivescovile di Gniezno.
La sede del museo arcivescovile.
L'attuale metropolita di Gniezno, Wojciech Polak.

L'arcidiocesi di Gniezno (in latino Archidioecesis Gnesnensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2021 contava 641.082 battezzati su 661.970 abitanti. È retta dall'arcivescovo Wojciech Polak.

L'arcidiocesi comprende la parte orientale del voivodato della Grande Polonia e la parte sud-occidentale del voivodato della Cuiavia-Pomerania.

Sede arcivescovile è la città di Gniezno, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine e di Sant'Adalberto. Oltre alla cattedrale, in arcidiocesi sorgono altre 4 basiliche minori: la basilica dei Santi Pietro e Paolo a Kruszwica; la basilica del Nome della Beata Vergine Maria a Inowrocław; la basilica di Nostra Signora, Regina dell'Amore e della Pace a Markowice (comune di Strzelno); la basilica dell'Assunzione della Beata Vergine Maria a Trzemeszno.

Il territorio si estende su 8.122 km² ed è suddiviso in 30 decanati e in 268 parrocchie.

Provincia ecclesiastica

[modifica | modifica wikitesto]

La provincia ecclesiastica di Gniezno, comprende 2 suffraganee,:

L'arcidiocesi di Gniezno fu eretta da papa Silvestro II nel sinodo celebrato a Roma nel 999, in occasione della canonizzazione di sant'Adalberto; il papa nominò come primo vescovo Gaudenzio, fratello del santo. L'anno successivo, durante una grande assemblea svoltasi a Gniezno alla presenza dell'imperatore Ottone III, il legato papale, il cardinale Robertus, diede compimento al decreto di erezione. La nascita dell'arcidiocesi si inserisce nel contesto che vide il riconoscimento da parte dell'imperatore dell'indipendenza del ducato di Polonia e di conseguenza la creazione di un'organizzazione ecclesiastica propria.[2]

La provincia ecclesiastica di Gniezno comprendeva all'inizio come suffraganee le diocesi di Kołobrzeg, di Cracovia e di Breslavia, alle quali nel 1075 si aggiunse la diocesi di Poznań e nel 1466 la diocesi di Chełmno (o Kulm in tedesco).

Incerto è stabilire quale fosse il territorio iniziale dell'arcidiocesi, che comprendeva all'incirca tutta la parte orientale della Grande Polonia. Nei secoli successivi alla sua fondazione sono note diverse piccole modifiche di confine con le diocesi vicine, in particolare quella degli anni Sessanta del XVIII secolo, quando Gniezno cedette alla diocesi di Włocławek 8 parrocchie, ricevendone in cambio 12, tra cui quella di Bydgoszcz.[3] I primi dati sicuri e completi sull'organizzazione parrocchiale dell'arcidiocesi si possono desumere dal Liber beneficiorum stabilito dall'arcivescovo Jan Łaski (1456-1531), in base al quale si può ricavare che all'inizio del XVI secolo l'arcidiocesi comprendeva un totale di 687 parrocchie, suddivise in 34 decanati, che costituivano 8 arcidiaconati: Gniezno, Kalisz, Ruda-Wieluń, Uniejów, Leczyca, Kurzelów, Kamień e Lowicz.[4]

In quanto metropoliti (gli unici in Polonia fino al 1375) agli arcivescovi di Gniezno spettava il privilegio di incoronare i re di Polonia. L'arcivescovo Mikołaj Trąba (1412-1422) portò con sé dal concilio di Costanza (1414-1418), per lui e per i suoi successori, il titolo di primate di Polonia, che non era solo la più alta dignità della Chiesa polacca, ma anche dello Stato polacco. In quanto primati, gli arcivescovi avevano anche il titolo di primus princeps Regni (primo principe del Regno) e quello di interrex durante i periodi di interregno. Nel 1515 papa Leone X concesse all'arcivescovo Jan Łaski e ai suoi successori il titolo di legatus natus (legato nato), titolo che tuttavia non ebbe una reale importanza.[5]

Il primo seminario arcivescovile fu eretto da Stanisław Karnkowski del 1591 a Kalisz nel collegio dei gesuiti, a cui fu affidata la direzione; questo seminario fu chiuso nel 1620. Un secondo seminario fu aperto a Gniezno nel 1602 e diretto da preti diocesani. Un terzo seminario fu fondato nel 1700 da Michał Radziejowski a Lowicz ed affidato ai lazzaristi: nel 1818 questo seminario passò, assieme alla città, all'arcidiocesi di Varsavia, che lo chiuse l'anno seguente.[6]

Nel 1796 il governo prussiano confiscò tutti i beni che costituivano la dote personale degli arcivescovi di Gniezno, che era l'arcidiocesi più ricca della Polonia: essa era costituita dal principato di Lowicz, 2 città, 270 villaggi, 79 fattorie e 69 mulini.[7]

Le spartizioni della Polonia e il congresso di Vienna del 1815 misero in serio pericolo l'esistenza stessa dell'arcidiocesi. Infatti i continui mutamenti dei confini fecero perdere a Gniezno, che si trovava in territorio prussiano, tutti quei territori che si vennero a trovare nell'impero austriaco e nel regno del Congresso (sotto controllo dell'impero russo). Nel 1805 perse i territori a sud del Pilica a vantaggio dell'erezione della diocesi di Kielce, mentre nel 1818 cedette porzioni di territorio alle sedi di Varsavia e di Włocławek.[8]

Il 16 luglio 1821, con la bolla De salute animarum di papa Pio VII, il territorio dell'arcidiocesi fu ulteriormente modificato: Gniezno cedette alla diocesi di Chełmno l'arcidiaconato di Kamień, e acquisì dalla diocesi di Włocławek l'arcidiaconato di Kruszwica.[9] Con la stessa bolla la diocesi di Poznań fu elevata al rango di sede metropolitana ed unita aeque principaliter a Gniezno: le due sedi mantennero però la loro autonomia amministrativa e i loro rispettivi territori. Infine, la provincia ecclesiastica fu ridotta alla sola Chełmno, visto che la stessa bolla rese Breslavia immediatamente soggetta alla Santa Sede.[10]

I cambiamenti territoriali d'inizio Ottocento ridussero il numero delle parrocchie dell'arcidiocesi di Gniezno dalle 808 censite nel 1795 alle 216 del 1821.[5]

Il 28 ottobre 1925 con la bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI furono riorganizzate le circoscrizioni ecclesiastiche polacche di rito latino: l'arcidiocesi di Gniezno e Poznań ebbe come suffraganee le diocesi di Chełmno e di Włocławek. La stessa bolla modificò i confini tra le due sedi di Gniezno e di Poznań, con uno scambio reciproco di 2 decanati: Miłosław e Jarocin passarono a Gniezno, che cedette Ołobock e Krotoszyn a Poznań.[10][11]

Durante la seconda guerra mondiale la cattedrale fu inizialmente chiusa dalla Gestapo; agli inizi del 1940 fu riaperta ma solo per i tedeschi, essendo vietato ai polacchi accedervi. Chiusa ancora ad agosto 1941, nel febbraio dell'anno successivo fu adibita a scopi culturali, quali concerti e mostre d'arte.[12]

Dal 1º maggio 1946 la sede di Gniezno fu unita in persona episcopi all'arcidiocesi di Varsavia. A partire dalla stessa data fu sospesa l'unione aeque principaliter delle sedi di Gniezno e Poznań, la quale riebbe dopo oltre un secolo, ma solo pro hac vice, un proprio arcivescovo separato da quello di Gniezno.[13]

Il 25 marzo 1992, in conseguenza della riorganizzazione territoriale delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus, l'arcidiocesi ha ceduto porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Kalisz[14] e di Toruń[15]; contestualmente ha scambiato porzioni di territorio con la diocesi di Chełmno[16], che ha assunto il nome di diocesi di Pelplin ed è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Danzica. La stessa bolla soppresse in via definitiva l'unione aeque principaliter tra Gniezno e Poznań, e l'unione in persona episcopi tra Gniezno e Varsavia.

Il 24 febbraio 2004 ha ceduto un'ulteriore porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Bydgoszcz, che è diventata suffraganea di Gniezno. Il 23 marzo dello stesso anno ampliò il proprio territorio per l'annessione di 26 parrocchie dall'arcidiocesi di Poznań e di altre 27 dalla diocesi di Włocławek.[17][18]

Cronotassi dei vescovi

[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 661.970 persone contava 641.082 battezzati, corrispondenti al 96,8% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 753.746 763.424 98,7 357 304 53 2.111 48 616 272
1970 923.627 929.549 99,4 618 526 92 1.494 143 684 283
1980 961.101 968.312 99,3 664 573 91 1.447 100 616 322
1990 1.086.968 1.092.181 99,5 735 643 92 1.478 102 589 361
1999 998.669 1.024.777 97,5 723 625 98 1.381 134 346 326
2000 999.755 1.033.151 96,8 729 633 96 1.371 128 347 327
2001 995.003 1.023.352 97,2 741 638 103 1.342 136 368 328
2002 989.085 1.019.368 97,0 735 630 105 1.345 134 365 328
2003 986.880 1.022.486 96,5 743 635 108 1.328 135 359 324
2004 996.962 1.015.903 98,1 757 640 117 1.316 146 368 325
2006 673.559 678.847 99,2 539 488 51 1.249 121 262 266
2013 656.716 664.608 98,8 527 490 37 1.246 83 223 266
2016 654.000 672.000 97,3 516 483 33 1.267 69 192 266
2019 644.000 663.975 97,0 499 460 39 1.290 66 179 268
2021 641.082 661.970 96,8 485 446 39 1.321 62 178 268

Galleria fotografia

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Vescovo titolare di Surista.
  2. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 251 e 262.
  3. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, col. 252.
  4. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 255-256.
  5. ^ a b Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, col. 256.
  6. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 257-258.
  7. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 256-257.
  8. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, coll. 252-255.
  9. ^ Questo arcidiaconato si trovava in Prussia, diversamente dal resto del territorio della diocesi di Włocławek, che faceva parte del regno del Congresso.
  10. ^ a b Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, col. 255.
  11. ^ (PL) Łukasz Krucki, Reorganizacja archidiecezji gnieźnieńskiej na podstawie bulli cyrkumskrypcyjnej Vixdum Poloniae unitas z 1925 roku, Roczniki Teologiczne, 62/2015, pp. 179-195.
  12. ^ Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXI, col. 250.
  13. ^ Le espressioni sospesa e pro hac vice si trovano negli Annuari pontifici, in particolare quello del 1979, p. 209.
  14. ^ La diocesi di Kalisz ha acquisito i decanati di Czermin, Jarocin e Pleszew. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 144
  15. ^ La diocesi di Toruń ha acquisito il decanato di Toruń-Podgórz. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, p. 151
  16. ^ La diocesi di Pelplin ha acquisito il decanato di Wierzchucin Królewski e la parte del decanato di Fordon fuori dal territorio comunale di Bydgoszcz, mentre l'arcidiocesi di Gniezno ha acquisito la parte del decanato di Fordon compresa nel territorio del quartiere di Fordon. Vedi: (PL) Nuncjatura apostolska v Polsce, Dekret o ustanoviwieniu i określeniu granic nowych diecezji i prowincji kościelnych w Polsce oraz przynależności metropolitanej poszczególnych diecezji, in Wrocławskie Wiadomości Kościelne, kwiecień-czerwiec 1992 r., XLV, 2, pp. 141, 149
  17. ^ (LA) Decreto Maiori animarum, AAS 96 (2004), pp. 241-242.
  18. ^ (PL) Łukasz Krucki, Zmiany terytorialno-organizacyjne archidiecezji gnieźnieńskiej w następstwie Aneksu do bulli cyrkumskrypcyjnej Totus Tuus Poloniae populus z 2004 r., Ecclesia. Studia z Dziejów Wielkopolski, 9 (2014), pp. 259-261.
  19. ^ In seguito alla cessazione dell'unione in persona episcopi delle arcidiocesi di Gniezno e di Varsavia, il cardinale Józef Glemp rimase arcivescovo di Varsavia, conservando però ad personam il titolo di primate di Polonia.
  20. ^ Il 18 dicembre 2009 è divenuto anche primate di Polonia, al compimento degli 80 anni del cardinale Józef Glemp, che era stato nominato primate ad personam.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN130776455
  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi