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Adalberto Atto di Canossa

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Adalberto Atto di Canossa
Conte di Mantova
In carica977 -
988
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreTedaldo di Canossa
Nascita939 circa
Morte13 febbraio 988
DinastiaCasa di Canossa
PadreSigifredo di Lucca
ConsorteIldegarda dei Supponidi
FigliGoffredo
Tedaldo
Rodolfo
Prangarda
ReligioneCattolicesimo

Adalberto Atto di Canossa (939 circa – 13 febbraio 988) fu il primo conte di Mantova[1]. e capostipite della dinastia degli Attoni.

Adalberto Atto (Adalberto Azzo o Attone) è stato il primo conte di Canossa, conte di Mantova[2] e fondatore di quella nobile casa che svolse un ruolo determinante per l'insediamento politico in Italia e per la lotta per le investiture nei secoli XI e XII.

Adalberto primo appare nelle fonti come figlio di Sigifredo di Lucca. Era in origine un vassallo del re Lotario II e miles di Adelardo, vescovo di Reggio. Egli è salito alla ribalta rapidamente dando rifugio alla regina Adelaide nel suo castello di Canossa, dopo essere fuggita dal castello di Garda (951), dove Berengario II l'aveva imprigionata.

Nel 958 venne creato conte sine die da Adelaide. Adalberto non appare ancora nei documenti fino al dicembre 961, durante l'ascesa di Berengario. Il 20 aprile 962 apparve come conte di Reggio e Modena (comes Regensis sive Mutinensis). Queste nomine erano probabilmente un altro risultato del suo sostegno per Adelaide e il suo nuovo marito, Ottone I di Sassonia. Con la regina negoziò una divisione del potere con il vescovo di Reggio, per cui il vescovo fu confermato come comes civitatis, conte della città, e Adalberto come viene comes comitatus, conte della contea, dove la contea venne stabilito che iniziava a tre o quattro miglia al di fuori delle mura della città. Egli appare con un titolo simile, comes comitatus Mantuanensis, a Mantova in una lettera della badessa di Santa Giulia in data 10 giugno 977.

Nel 984 Adalberto apparve come margravio della marca Attoniana[3]. Quando Enrico II, duca di Baviera, venne acclamato come re nello stesso anno, egli unì Parma, Piacenza, Bergamo, Cremona e Brescia ai territori di Adalberto.

Adalberto Atto costruì il monastero di Canossa nel 961, dedicandolo a Sant'Apollonio nel 971. Egli edificò anche un monastero a Brescello.

Lui e la sua famiglia vennero tutti sepolti nella chiesa Sant'Apollonio a Canossa.[4]

Adalberto sposò Ildegarda dei Supponidi[5] di origini bresciane[6] ed ebbero quattro figli:[7]


  1. ^ Studi intorno al municipio di Mantova., su books.google.it. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2017).
  2. ^ Guido Vigna, Storia di Mantova. Da Manto a capitale della cultura, Venezia, 2016.
  3. ^ Le Marche d'Italia sull'Enciclopedia Treccani
  4. ^ Treccani.it. ADALBERTO AZZO di Canossa., su treccani.it. URL consultato il 16 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2016).
  5. ^ Vita di Matilde di Canossa.
  6. ^ https://books.google.it/books?id=ODkvAAAAYAAJ&q=Ildegarda+dei+supponidi&dq=Ildegarda+dei+supponidi&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi9_8GI-fPQAhXCuRQKHbbtBAIQ6AEIMjAF#v=snippet&q=Ildegarda%20dei%20supponidi&f=false Diocesi di Brescia.
  7. ^ Dionisotti, 1887, pp. 151-157.
  8. ^ Renata Salvarani, Liana Castelfranchi, Matilde di Canossa, il papato, l'Impero, p. 219, Cinisello Balsamo, 2008.
  • (EN) Chris Wickham, Early Medieval Italy: Central Power and Local Society 400-1000. MacMillan Press: 1981.
  • (EN) Nora Duffa (1909), Matilda of Tuscany: La Gran Donna d'Italia. London: Methuen & Co.
  • Margherita Giuliana Bertolini, ADALBERTO AZZO di Canossa, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960. Modifica su Wikidata
  • Carlo Dionisotti, Le Famiglie Celebri Medioevali dell'Italia Superiore, Torino, Tipografia L. Roux e C., 1887.
  • Alfred Overmann, La contessa Matilde di Canossa. Sue proprietà territoriali, Roma, Multigrafica Editrice, 1980.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Conte di Mantova Successore
- 977988 Tedaldo di Canossa

Predecessore Conte di Piacenza Successore
Riprando I 984 - 988 Riprando II
Controllo di autoritàVIAF (EN23296417 · CERL cnp00866104 · GND (DE132311364