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Vetrina

Gediminas, italianizzato in Gedimino (in bielorusso Гедымін, traslitterato Hiedymin; 1275 circa – Vilnius, 1341), fu granduca di Lituania dal 1316 fino alla sua morte.

Fu uno dei personaggi più significativi della storia medievale lituana. Proseguì l'opera di unificazione del Paese avviata da Mindaugas, fondatore del ducato di Lituania nel XIII secolo e fautore del completamento del processo di formazione dello Stato lituano. A Gediminas è riconosciuto il merito di aver plasmato un'identità più consapevole e stabile del Granducato di Lituania, divenuto sotto il suo dominio una delle principali potenze dell'Europa orientale.

Grazie alle efficaci campagne militari intraprese durante la sua parentesi al potere durata un quarto di secolo, Gediminas riuscì a espandere i suoi possedimenti verso est e verso sud, raggiungendo quasi le coste del Mar Nero. Si guadagnò numerosi alleati grazie a un'attenta politica matrimoniale, che coinvolse i propri figli, attuata con potenze limitrofe ostili all'Ordine teutonico.

A lui si deve la costruzione della città di Vilnius, capitale della Lituania, da cui la sua dinastia, quella dei Gediminidi, esercitò il potere nei decenni successivi giungendo, in seguito, a governare anche la Polonia, l'Ungheria e la Boemia.

Un ultimo lascito riguardò il campo religioso, in quanto, tramite il ricorso a una strategia caratterizzata da temporeggiamenti e ambigue promesse di conversione indirizzate alla Santa Sede e ad altri sovrani cristiani, Gediminas permise al paganesimo, in particolare alla mitologia lituana, di sopravvivere ancora nel XIV secolo, respingendo con successo i tentativi di cristianizzazione della Lituania.

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Voci di qualità

Sisto IV, nato Francesco della Rovere (Pecorile, 21 luglio 1414 - Roma, 12 agosto 1484), è stato il 212º papa della Chiesa cattolica dal 1471 alla morte. Apparteneva all'Ordine dei frati minori conventuali e come tale ricoprì il grado di padre provinciale e poi quello di generale dal 1464 in avanti. Asceso al soglio pontificio nel 1471, tenne il pontificato per tredici anni durante i quali Sisto IV assecondò la politica espansionista e deleteria ai danni degli altri Stati italiani dando ascolto soprattutto al nipote Girolamo Riario. Compromesso con la congiura dei Pazzi ai danni di Giuliano e di Lorenzo de' Medici (1478), Sisto gettò una macchia morale sul suo pontificato generando una guerra deleteria dalla quale si salvò soltanto per l'occupazione di Otranto da parte dei Turchi ottomani nel 1480 che fece appianare le diatribe tra i signori italiani e coalizzarli contro il nemico comune. Fu ancora il responsabile della Lega contro il duca di Ferrara, nemico acerrimo del nipote Girolamo. Il nome di Sisto IV è comunque legato anche ad alcune iniziative di carattere spirituale: favorì la devozione mariana nella cristianità e celebrò il Giubileo del 1475. Grande patrono delle arti e dell'umanesimo, favorì la ricostruzione in senso monumentale di Roma: tra le varie opere che egli incoraggiò ci fu la realizzazione della cosiddetta Cappella Sistina che in seguito, durante il papato del nipote Giulio II, sarà affrescata da Michelangelo. Porta il medesimo nome una seconda cappella, adiacente alla cattedrale di Savona, sepolcro dei suoi genitori.

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Lo sapevi che...

Lo sgabello d'oro (in lingua ashanti-twi sika dwa kofi) è un oggetto sacro del popolo Akan, in particolare della tribù degli Ashanti.

Risalente al tardo XVII o primo XVIII secolo, secondo la leggenda lo sgabello d'oro apparve per volontà divina e fu consegnato a Osei Tutu I, fondatore dell'impero ashanti, e divenne presto un simbolo nazionale. Nel 1900 i britannici, per tentare di abbattere l'impero ashanti e sottomettere l'intero popolo, cercarono di requisire l'oggetto sacro, facendo scoppiare la guerra dello sgabello d'oro. Il conflitto risultò in una sconfitta africana e nella scomparsa dello sgabello, nascosto dietro ordine della regina Yaa Asantewaa. Lo sgabello fu rinvenuto per caso solo vent'anni più tardi, e dal 1935 è di proprietà del sovrano ashanti.

Adoperato nelle cerimonie più importanti, il re può adoperare lo sgabello d'oro solo in determinati modi e occasioni, e mai per sedercisi. L'artefatto è diventato oggetto di venerazione per tutti gli akan, e di conseguenza ha portato ogni sgabello ad acquisire valenza mistico-religiosa.

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Ricorrenze del 29 gennaio

Anton Čechov

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Costanzo di Perugia, Potamione di Agrigento e Sulpizio di Bourges.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Scontri del Nagorno Karabakh del 2010)

Per noi, servire è un privilegio e quello che cerchiamo di dare è un servizio vero, offerto con tutto il cuore. Ci rendiamo conto che quello che facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma l'oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo.
Madre Teresa di Calcutta

Raffigurazione botanica di una tipica graminacea (Poaceae), che mostra - dal baso verso l'alto - il sistema radicale, il colletto, il fusto non lignificato, dal quale si dipartono le foglie, gli stoloni e i polloni e, alla sommità, l'infiorescenza (a racemo composto).

Mérida (Messico)

Città del Messico meridionale, capitale dello stato federato dello Yucatán, è stata fondata dallo spagnolo Francisco de Montejo de León, detto El Mozo, il 6 gennaio del 1542. Fu costruita sulle rovine di una località maya chiamata Ichcaansihó (nome anche abbreviato in T'Hó) che in lingua maya significa "cinque colline", località comunque abbandonata già prima dell'arrivo degli spagnoli .Soprannominata la "città bianca" per i suoi edifici coloniali, è un'importante città turistica dello Yucatán.