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Vetrina

La campagna dell'Africa Orientale Italiana fu l'insieme delle operazioni militari che videro confrontarsi le forze armate italiane e quelle britanniche nell'area del Corno d'Africa, durante la seconda guerra mondiale. Con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno del 1940, e l'inizio delle ostilità con Francia e Gran Bretagna, la colonia dell'Africa Orientale Italiana (A.O.I.) si trovò in una posizione periferica rispetto al teatro europeo e circondata dalle colonie britanniche di Sudan, Somaliland e Kenya. Le numerose ma deboli forze coloniali italiane sotto il comando del viceré d'Etiopia Amedeo di Savoia dovettero così confrontarsi con le mobili ed equipaggiate truppe dell'Impero britannico del generale Archibald Wavell, coadiuvate dalla resistenza etiope degli arbegnuoc (lett. "patrioti"), attivi in molte regioni dell'Etiopia fin dall'inizio dell'occupazione italiana nel 1936.

I britannici, che nell'estate 1940 avevano esigue forze nell'area, consideravano la colonia italiana una spina nel fianco che avrebbe potuto creare problemi per le rotte di rifornimento nel Mar Rosso e da cui sarebbe potuto partire un attacco che attraverso il Sudan avrebbe minacciato l'Egitto e il canale di Suez, su cui gravava contemporaneamente la minaccia delle forze italo-tedesche in Libia. Così, dopo un'iniziale fase difensiva, Londra rinforzò le proprie forze nel Corno d'Africa con l'afflusso di truppe indiane e delle altre colonie africane, tutte modernamente armate e completamente motorizzate. Potenziate, le forze britanniche passarono all'offensiva nel febbraio del 1941, sferrando un doppio attacco alle colonie italiane di Eritrea e Somalia, dove con relativa facilità conquistarono entrambi i territori per poi convergere verso le zone centrali dell'Etiopia. Dopo aver preso la Somalia, le forze britanniche del fronte sud entrarono ad Addis Abeba il 6 aprile 1941 e successivamente si concentrarono assieme a quelle del fronte nord nell'eliminare gli ultimi centri di resistenza in cui le forze italiane superstiti si erano rifugiate. Nelle settimane successive vennero quindi espugnati gli ultimi presidi italiani sull'Amba Alagi, nel Galla e Sidama e a Gondar; il 5 maggio 1941, cinque anni dopo l'entrata di Pietro Badoglio nella capitale etiope, il negus Hailé Selassié tornò ad Addis Abeba, ristabilendo simbolicamente il suo trono di imperatore d'Etiopia e decretando la fine dell'Africa Orientale Italiana.

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Voci di qualità

Giovanni Gastone di Cosimo III de' Medici, meglio noto come Gian Gastone (Firenze, 25 maggio 1671Firenze, 9 luglio 1737), figlio di Cosimo III e Margherita Luisa d'Orléans, è stato l'ultimo granduca di Toscana appartenente alla dinastia dei Medici. Come principe cadetto, Gian Gastone non ebbe un ruolo preminente nella politica toscana fino al fallimento del matrimonio del fratello maggiore Ferdinando, quando il giovane fu fatto sposare alla principessa Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg. Gian Gastone, uomo mite, colto, amante della pace e apertamente omosessuale, mal si trovò con la moglie, caratterialmente agli antipodi. Datosi all'alcolismo e a vizi sfrenati per sopperire alla malinconia di cui soffriva, Gian Gastone successe al padre nel 1723 al trono di Toscana, ormai oggetto di mercanzia delle grandi potenze europee per mancanza di eredi della casata medicea. Nei suoi quattordici anni di regno, nonostante il cattivo stato di salute, tentò di rimediare al malgoverno paterno, stabilendo la separazione tra Chiesa e Stato, ridando vitalità alla cultura e abbassando le tasse. Costretto a dichiarare erede prima don Carlos dalla Spagna, e poi Francesco Stefano di Lorena dall'Austria, Gian Gastone non seppe tenere una politica estera indipendente, lasciando la Toscana in eredità agli Asburgo-Lorena.

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Lo sapevi che...

Gli alberi della luna (in inglese Moon trees) sono alberi cresciuti dai semi portati in orbita lunare da Stuart Roosa, il Pilota del Modulo di Comando della missione Apollo 14 nel 1971. Roosa fu contattato da Ed Cliff, il capo del Servizio Forestale degli Stati Uniti d'America (USFS), che gli propose di portare con sé nella missione spaziale, in un progetto congiunto NASA/USFS, i semi di cinque specie di alberi: Pinus taeda, Pseudotsuga menziesii, Sequoia sempervirens, Liquidambar styraciflua e Platanus occidentalis. Al ritorno dell'Apollo 14 sulla Terra, i semi furono fatti germinare dal Servizio Forestale statunitense; il postime risultante fu distribuito in diverse località degli Stati Uniti d'America e nel mondo.

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Ricorrenze del 18 febbraio

Alessandro Volta

Nati...

...e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: in Gambia è festa nazionale. La Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Angilberto di Saint-Riquier, Eladio di Toledo e Geltrude Comensoli.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 18 febbraio 2025): English (inglese) (6 955 786) · Binisaya (cebuano) (6 116 788) · Deutsch (tedesco) (2 989 052) · Français (francese) (2 665 310) · Svenska (svedese) (2 604 262) · Nederlands (olandese) (2 180 150) · Русский (russo) (2 029 215) · Español (spagnolo) (2 009 984) · Italiano (1 904 842) · Polski (polacco) (1 648 712)

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Lavori in corso

È in corso il Festival del rilasciato

 

Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Referendum costituzionale in Madagascar del 2010)

Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Paolo, Prima lettera ai Corinzi

Un elefante (Loxodonta africana) nel parco nazionale Kruger, in Sudafrica. Il parco si estende su un'area di 190 600 km² (equivalente all'incirca alla superficie della Puglia).


Vicenza

Capoluogo dell'omonima provincia in Veneto, è il quarto comune della regione per popolazione, ed il quinto più densamente popolato. La città è meta di turismo culturale per il suo patrimonio artistico ed è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO per i numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio.