Il web indipendente è fatto da migliaia di siti che ospitano milioni di pagine, costruiti con passione, con le opinioni e le informazioni da parte di utenti della Rete che fruiscono dei loro diritti come cittadini. Il web indipendente è un nuovo tipo di collegamento tra le persone, è uno spazio libero e aperto di conoscenza condivisa dove non c’è posto per la vanità.
Mentre i siti commerciali visualizzano messaggi sempre più aggressivi, controllano e tengono sotto tiro i loro utenti, il web indipendente rispetta gli individui, la loro intelligenza e la loro privacy; è un forum aperto per pensieri e dibattiti. Mentre i siti puramente commerciali si stanno trasformando in riviste patinate di informazione e divertimento, mentre i magnati dei media, delle telecomuncazioni, dei computer e le agenzie militari combattono per il controllo dell’Internet, il web indipendente offre una visione libera del mondo, scavalca la censura economica delle notizie, la loro commistione confusionaria con pubblicità e informazioni commerciali, la loro riduzione a intrattenimento abbagliante e manipolatorio.
Tuttavia l’esistenza di un web indipendente e basato sulla buona volontà è in pericolo; minacciato dalla infinita competizione tecnologica che rende i siti più difficili e costosi da installare, dalla pervasiva pressione della pubblicità commerciale, e in un prossimo futuro da reti non standard, network computers, reti private, trasmissioni, tutto teso alla trasformazione del cittadino in un consumatore. La stampa informatica, così affamata della pubblicità che viene dalle compagnie che strappano profitto dalla grande ricchezza del web libero e indipendente, e’ affascinata soltanto dalle sfide tecniche ed economiche dell’Internet e ha deliberatamente deciso di passare sotto silenzio la sua dimesione culturale: le riviste annunciano brevemente la morte di siti pionieristici, e di fatto non scrivono mai più di un paio di righe su inziative indipendenti, paragonate ai servizi completi sul nuovo sito di un qualsiasi produttore di detersivi. A sentir loro, crearsi il proprio sito è una iniziativa patetica e secondaria, rispetto a tutte le opportunità offerte dal commercio on-line.
Noi invitiamo gli utenti a capire il ruolo essenziale che giocano sull’Internet: quando avviano il loro sito, quando inviano commenti, critiche o lettere calde ai gestori dei siti, quando si scambiano trucchi e suggerimenti nei newsgroups o via e-mail, essi offrono una fonte indipendente e libera di informazioni che altri vorrebbero vendere e controllare. L’educazione, l’informazione, la cultura e il dibattito possono venire solo dagli utenti, dai gestori di siti indipendenti, dalle organizzazioni accademiche o associative.