Paolo Antonio Soderini
Paolo Antonio Soderini (Firenze, 25 gennaio 1448 – Roma, settembre 1499) è stato un giurista e ambasciatore italiano, attivo nella Repubblica di Firenze antimedicea, che trascorse alcuni anni residente a Roma.
Biografia
modificaEra il fratello maggiore dello statista Piero Soderini, esiliato al ritorno dei Medici nel 1512; un terzo fratello era il cardinale Francesco Soderini, vescovo di Volterra.
Come Piero era stato allievo di Marsilio Ficino nella sua informale "Accademia", patrocinata dai Medici,[1] ma quando Piero di Lorenzo de' Medici fuggì da Firenze nel 1494, si dichiarò subito a favore della risorta Repubblica fiorentina e prestò servizio come ambasciatore fiorentino a Venezia. Filippo de Commynes, insensibile alla sua politica, lo dichiarò, tuttavia, "uno degli statisti più saggi d'Italia".[2] Al suo ritorno fu eletto gonfaloniere di giustizia nel 1497. L'istituzione di un Gran Consiglio nella Firenze repubblicana, sul modello veneziano, fu in gran parte sua iniziativa. Sostenitore repubblicano di Savonarola e del partito populista, condivise l'esilio del fratello quando il frate radicale fu arrestato.
A Roma si stabilì in una casa e giardino vicino a Castel Sant'Angelo, dove intraprese alcuni scavi informali e radunò una notevole collezione di antichità, inclusa la scultura romana (tra cui Menelao che sorregge il corpo di Patroclo passato dal suo erede al Medici e oggi visibile nella Loggia dei Lanzi a Firenze) e iscrizioni.[3]
Morì a Roma nel settembre 1499 e venne sepolto nella chiesa di Santo Spirito.
Discendenza
modificaPaolo Antonio sposò in prime nozze nel 1469 Lisabetta Spinelli (?-1476), dalla quale ebbe cinque figli:[4]
- Dianora, sposò Bartolomeo Rucellai
- Alessandro (1472-1494)
- Tommaso (1470-1531), politico e ambasciatore
- Francesco (?-1491)
- Giovanbattista (1484-?), condottiero.
Sposò in seconde nozze Margherita Strozzi, dalla quale ebbe due figli:
- Giuliano (1491-1554), vescovo di Volterra
- Piero (1493-1538).
Celebrazioni
modificaIl poeta Matteo Bandello ha dedicato a Paolo Antonio Soderini la Novella VII della Seconda parte (1554).[5]
Note
modifica- ^ (EN) Arnaldo Della Torre, Storia dell'Accademia platonica di Firenze, 1902, p. 726; but for the often-cited "academy" see James Hankins, "The Myth of the Platonic Academy of Florence", Renaissance Quarterly 44.3 (Autumn 1991:429-475) which mentions both Soderini brothers. Soderini was a student rector at the Studio (the University of Florence) and was listed as an academicus in Coluccio Salutati's Declamations (453 note 80).
- ^ (EN) Commines, The Memoirs of Philip de Commines, Lord of Argenton 1856, vol. ii, p. 141.
- ^ Anna Maria Riccomini, La ruina di sı̀ bela cosa: vicende e trasformazioni del mausoleo di Augusto, 1996, pp 82-84, 96.
- ^ Pompeo Litta, Soderini di Firenze, collana Famiglie celebri italiane, Milano, Giulio Ferrario, 1861.
- ^ La seconda parte de le Novelle, In Lucca, per il Busdrago, 1554.
Bibliografia
modifica- Pompeo Litta, Soderini di Firenze, collana Famiglie celebri italiane, Milano, Giulio Ferrario, 1861.
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