Herman Van Rompuy

politico belga

Il Conte Herman Achille Van Rompuy (pronuncia olandese: [ˈɦɛɾmɑn vɑn ˈɾɔmpœy]; Etterbeek, 31 ottobre 1947) è un politico belga, presidente del Consiglio europeo dal 2009 al 2014.

Herman Van Rompuy
Herman Van Rompuy nel 2012

Presidente del Consiglio europeo
Durata mandato1º dicembre 2009[1] –
30 novembre 2014
PredecessoreFredrik Reinfeldt[2]
SuccessoreDonald Tusk

Primo ministro del Belgio
Durata mandato30 dicembre 2008 –
25 novembre 2009
MonarcaAlberto II
Vice capo del governoDidier Reynders
Laurette Onkelinx
Guy Vanhengel
Steven Vanackere
Joëlle Milquet
PredecessoreYves Leterme
SuccessoreYves Leterme

Presidente della Camera dei rappresentanti
Durata mandato12 luglio 2007 –
30 dicembre 2008
PredecessoreHerman De Croo
SuccessorePatrick Dewael

Ministro federale dell'agricoltura
Durata mandato1º giugno 1999 –
12 luglio 1999
Capo del governoJean-Luc Dehaene
PredecessoreKarel Pinxten
SuccessoreJaak Gabriëls

Vice primo ministro del Belgio
Durata mandato23 giugno 1995 –
12 luglio 1999
ContitolareMelchior Wathelet
Elio Di Rupo
Capo del governoJean-Luc Dehaene
PredecessoreMelchior Wathelet
Erik Derycke
Elio Di Rupo
SuccessoreIsabelle Durant
Johan Vande Lanotte
Louis Michel
Laurette Onkelinx

Ministro federale del bilancio
Durata mandato5 settembre 1993 –
12 luglio 1999
Capo del governoJean-Luc Dehaene
PredecessoreMieke Offeciers-Van De Wiele
SuccessoreJohan Vande Lanotte

Segretario di Stato alle finanze
Durata mandato9 maggio 1988 –
18 settembre 1988
Capo del governoWilfried Martens
SuccessoreWivina Demeester

Presidente del
Partito Popolare Cristiano
Durata mandato1988 –
1993
PredecessoreFrank Swaelen
SuccessoreJohan Van Hecke

Membro della Camera dei rappresentanti
Durata mandato8 giugno 1995 –
10 maggio 2010
Legislatura49°, 50°, 51°, 52°
CircoscrizioneBrussell-Halle-Vilvoorde
Sito istituzionale

Dati generali
Prefisso onorificoThe High-born
Partito politicoBelgio (bandiera) Belga Cristiano-Democratici e Fiamminghi

Europa (bandiera) Unione Europea
Partito Popolare Europeo

Titolo di studioLaurea in Economia e Filosofia tomista
UniversitàKatholieke Universiteit Leuven
ProfessioneEconomista, docente di Economia
FirmaFirma di Herman Van Rompuy

Appartenente al partito dei Cristiano-Democratici e Fiamminghi (Christen-Democratisch en Vlaams, CD&V), nel Parlamento nazionale dal 1988, è stato ministro del Bilancio tra il 1993 e il 1999, ministro federale dell'agricoltura nel 1999, presidente della Camera dei rappresentanti tra il 2007 e il 2008 e primo ministro del Belgio tra il 2008 e il 2009.

Van Rompuy è stato il primo presidente del Consiglio europeo dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, vale a dire con un mandato stabile, dal 1º dicembre 2009 al 31 maggio 2012; ha assunto ufficialmente la carica il 1º gennaio 2010[3]. Il 1º marzo 2012 il Consiglio europeo ha eletto all'unanimità Van Rompuy per un secondo mandato da presidente, dal 1º giugno 2012 al 30 novembre 2014.

Nel 2011 è stato nominato anche presidente del Vertice euro, carica a cui ci si riferisce informalmente come Mr. Euro.[4]

Biografia

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Estrazione e formazione

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Herman Van Rompuy è di famiglia fiamminga e di religione cattolica. Il padre, Vic Van Rompuy, è stato un economista e docente universitario[5].

Van Rompuy si è laureato in economia e in filosofia presso l'Università Cattolica di Lovanio.

Carriera politica

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Van Rompuy è stato Vice Presidente della Gioventù del CVP dal 1973 al 1975, e, dal 1978 in poi, membro dell'Ufficio Nazionale del CVP. Dal 1975 al 1980 ha fatto parte dei governi di Leo Tindemans e Gaston Geens.

Presidente del CVP

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Nel 1988, anno della sua prima elezione al Senato, Van Rompuy assunse la presidenza del CVP, che detenne fino al 1993. Ha ricoperto il ruolo di vice primo ministro e ministro del bilancio dal settembre 1993 al luglio 1999.

Dopo la sconfitta del suo partito alle elezioni politiche belghe del 1999, è divenuto membro della Camera dei rappresentanti. Nel 2004 è stato designato Ministro di Stato.

Primo ministro del Belgio

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Il 12 luglio 2007 Van Rompuy fu eletto presidente della Camera dei Rappresentanti. Si dimise dalla carica il 28 dicembre 2008, quando il re Alberto II gli affidò il mandato di formare un nuovo governo a seguito delle dimissioni del primo ministro Yves Leterme, travolto dall'accusa di aver fatto pressione sui giudici nell'inchiesta sul salvataggio della Banca Fortis. Due giorni dopo Van Rompuy ricevette la nomina ufficiale da parte del re.

Durante il suo mandato Van Rompuy si è impegnato in particolare per ricomporre i difficili rapporti interni tra fiamminghi e francofoni e per tutelare l'unità in un paese stravolto da lotte intestine e scandali bancari[6], nonché dalla pesantissima situazione della finanza pubblica dovuta all'elevato tasso di debito pubblico accumulato.

Il 25 novembre 2009, a seguito della sua designazione a presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy rassegnò le dimissioni dall'incarico di primo ministro. Fu sostituito dal suo stesso predecessore Yves Leterme[7].

Membro del Gruppo Bilderberg

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Il 12 novembre 2009, Van Rompuy fu invitato dal Visconte Étienne Davignon, ad una cena a porte chiuse organizzata dal Gruppo Bilderberg[8] presso il Castello di Val-Duchesse, la stessa location dove fu negoziato il Trattato di Roma del 1957 e dove si tenne la prima riunione della Commissione europea. Durante la cena Van Rompuy propose di introdurre nuove tasse ambientali per finanziare l'Unione europea in sostituzione dei contributi nazionali tagliati dai governi a causa della recessione.

Presidente del Consiglio europeo

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Van Rompuy in una conferenza stampa congiunta con José Manuel Barroso, il Presidente della Commissione europea, nel maggio 2010
 
Van Rompuy con il presidente russo Dmitrij Medvedev

Il 19 novembre 2009 Van Rompuy fu scelto all'unanimità dal Consiglio europeo per essere il primo presidente permanente del Consiglio europeo[9]. Entrò in carica il 1 ° dicembre 2009 (entrata in vigore del Trattato di Lisbona) per un mandato di 2 anni e mezzo. Nel marzo 2012 il Consiglio europeo ha scelto di confermare Van Rompuy per un secondo mandato di 2 anni e mezzo.

L'alternativa più quotata per la posizione era l'ex primo ministro britannico Tony Blair. Con la scelta di Van Rompuy, i capi di Stato e di governo dell'Unione europea privilegiarono una personalità di minore profilo internazionale, ma nota per le sue capacità di mediazione. Van Rompuy è stato infatti elogiato per le sue qualità di negoziatore[10] e definito l'orologiaio dei compromessi impossibili[11]. Descrisse il suo ruolo di presidente di un organo composto da 27 capi di Stato e di governo (e il compito di trovare un consenso tra loro) come quello "né di uno spettatore, né di un dittatore, ma di un facilitatore"[12], e dichiarò:

«Ogni paese dovrebbe uscire vittorioso dai negoziati. Un negoziato, che si concludesse con la sconfitta di una delle parti non è mai una buona trattativa. Prenderò in considerazione gli interessi e le sensibilità di tutti. Se la nostra unità rimane la nostra forza, la nostra diversità rimane la nostra ricchezza[13]»

La stampa turca criticò la nomina di Van Rompuy, poiché egli in passato aveva assunto una posizione contraria all'adesione della Turchia all'Unione europea[14].

Poco prima o durante i primi mesi della sua presidenza Van Rompuy ha visitato tutti gli Stati membri dell'UE[15][16]. L'11 febbraio 2010 Van Rompuy organizzò una riunione informale dei capi di Stato e di governo dell'UE alla Biblioteca Solvay di Bruxelles, per discutere la direzione futura della politica economica della UE, il risultato della conferenza di Copenaghen e l'allora recente sisma di Haiti[17].

Di fatto, l'incontro fu incentrato sulla crescente crisi del debito sovrano (a quel tempo, della Grecia), che sarebbe diventato il marchio saliente del primo anno di Van Rompuy come presidente. Con gli stati membri che hanno assunto posizioni divergenti su questo tema, Van Rompuy ha dovuto trovare compromessi, non ultimo tra la Francia e la Germania, in successive riunioni del Consiglio europeo e dei vertici dei capi di Stato e di governo della zona euro, che hanno portato alla definizione dell'European Financial Stability Mechanism triennale e del Fondo europeo per la stabilità finanziaria nel maggio 2010 al fine di fornire prestiti a Grecia (e più tardi Irlanda) per contribuire a stabilizzare i costi dei prestiti, ma soggetti a condizioni rigorose.

Il Consiglio europeo gli ha inoltre affidato il compito di presiedere una Task Force sulla governance economica, composto di rappresentanti personali (per lo più ministri delle finanze) dei capi di governo, che ha terminato i lavori a ottobre 2010. La sua relazione, che ha proposto un maggiore coordinamento macro-economico all'interno dell'UE in generale e della zona euro in particolare, oltre ad un irrigidimento del patto di stabilità e di crescita, è stata approvata dal Consiglio europeo. Quest'ultimo l'ha anche incaricato di preparare, entro dicembre 2010, una proposta di limitata modifica ai trattati necessaria per consentire la stabilità del meccanismo di stabilità finanziaria. Il suo progetto - per un'aggiunta all'articolo 136 del TFUE, riguardo l'Eurozona - è stato approvato dal Consiglio europeo nella riunione di dicembre 2010.

Il suo primo anno è stato segnato anche dal ruolo di coordinamento delle posizioni europee sulla scena mondiale in occasione dei vertici del G8 e del G20 e vertici bilaterali, come il teso Vertice UE-Cina del 5 ottobre 2010.

Critiche

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Van Rompuy, Josep Borrell e Matteo Renzi partecipano all'apertura ufficiale 2011-12 dell'Istituto universitario europeo

Nel febbraio 2011 Van Rompuy venne criticato da quasi tutti i gruppi politici al Parlamento europeo per il suo atteggiamento nei confronti dei governi tedesco e francese, ritenuto troppo debole e accondiscendente e incapace di assicurare un approccio comunitario e trasparente alle questioni di interesse comune[18].

In diversi interventi al Parlamento Europeo il deputato britannico euroscettico Nigel Farage ha più volte attaccato Van Rompuy, soprattutto con riferimento al deficit di legittimazione democratica collegato alla sua elezione. Farage definì in un intervento Van Rompuy come dotato del "charisma of a damp rag" (carisma di uno straccio bagnato)[19] aggiungendo nello stesso intervento che lo considerava anche "competent, capable and dangerous" (competente, capace e pericoloso) e un "quiet assassin of European democracy and of European nation states" (assassino silenzioso della democrazia europea e degli stati nazionali europei)[20].

Presidente del Vertice euro

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Durante la riunione dell'Ecofin del 22 ottobre 2011 venne definita la creazione di un nuovo organismo, il Vertice euro. Tale organismo raggruppa i paesi della zona euro. Lo scopo dell'organismo è garantire la "coerenza delle attività della zona euro e dell'Unione europea". Van Rompuy, come presidente del Consiglio europeo, è stato nominato presidente di tale organismo fino alla scadenza del suo attuale mandato[21]. Il 6 dicembre 2011 si è pronunciato sulla possibilità di attuare la sospensione del diritto di voto per chi non rispetta i parametri di debito e deficit, e il mantenimento della “coerenza fra Ue ed Eurozona”, ma anche la trasformazione del fondo permanente salvastati (Esm) “in uno strumento finanziario dell'Eurozona”.[22]

Vita privata

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Sposato con Geertrui, Van Rompuy è padre di quattro figli[23], tra cui Peter. Il fratello più giovane, Eric, appartiene anch'egli alla CD&V ed è stato ministro del governo fiammingo tra il 1995 e il 1999; sua sorella Tine, invece, è iscritta al Partito del Lavoro del Belgio. Van Rompuy ama scrivere haiku, una forma di poesia breve giapponese.[23], è appassionato di ornitologia.[23], è un grande tifoso della squadra di calcio dell'Anderlecht.[23] ed è solito ritirarsi in preghiera nell'Abbazia benedettina di Affligem, famosa anche per la produzione della birra[23].

Onorificenze e premi

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Onorificenze belghe

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— da Decreto Reale del 22 maggio 2003[26]
— da Decreto Reale del 23 dicembre 2009[27]

Onorificenze straniere

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Premi e riconoscimenti

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Cittadinanza onoraria

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  1. ^ Il primo presidente permanente, in forza del trattato di Lisbona.
  2. ^ Fredrik Reinfeldt, Primo ministro svedese, è stato l'ultimo presidente non permanente del Consiglio europeo.
  3. ^ (FR) Déclaration de Herman Van Rompuy, à l'issue du dîner des Chefs d'Etat ou de Gouvernement, in hermanvanrompuy.be. URL consultato il 6 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2012).
  4. ^ Il Sole 24 Ore del 23 ottobre 2011
  5. ^ Copia archiviata, su poliwatch.be. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2009). Dalla biografia di Van Rompuy in un sito belga.
  6. ^ [1] Archiviato il 5 gennaio 2012 in Internet Archive. Cfr: Chi è Herman Van Rompuy, da Il Messaggero.it.
  7. ^ [2] Cfr: Belgio: Leterme nominato premier, da Ansa.it.
  8. ^ [3] Cfr: EU Presidency candidate Herman Van Rompuy calls for new taxes, da telegraph.co.uk.
  9. ^ President of the European Council factsheet. European council 11-12-2009. Retrieved on 9-1-2010 [4]
  10. ^ BBC News - Belgian PM Van Rompuy is named as new EU president, 20 novembre 2009. URL consultato il 20 novembre 2009.
  11. ^ Jean-Jacques Mevel, Van Rompuy, l'horloger des compromis impossibles, in the daily newspaper, Le Figaro, 19 november 2009 online article (fr)., su lefigaro.fr. URL consultato il 21 novembre 2009.
  12. ^ (discorso al Parlamento europeo, 24 febbraio 2010 )
  13. ^ Henry Chu, European Union settles on a Belgian and a Briton for top posts -- latimes.com, in Los Angeles Times, 20 novembre 2009. URL consultato il 20 novembre 2009.
  14. ^ [5] Cfr.: UE: stampa turca, Van Rompuy di basso profilo e contro adesione Ankara da Adnkronos.com.
  15. ^ European Council President Press Releases, su european-council.europa.eu, European Council, 20 novembre 2009. URL consultato il 28 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  16. ^ The President's schedule (archives), su european-council.europa.eu, European Council. URL consultato il 28 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
  17. ^ Invitation letter by Herman Van Rompuy, President of the European Council, for the Informal meeting of Heads of State or Government (PDF) [collegamento interrotto], su consilium.europa.eu, European Council, 8 febbraio 2010. URL consultato il 28 febbraio 2010.
  18. ^ (EN) Valentina Pop, MEPs vent fury at Van Rompuy over Franco-German plan, su euobserver.com, EU Observer, 8 febbraio 2011. URL consultato il 9 luglio 2012.
  19. ^ Il caso dello straccio bagnato
  20. ^ Nigel Farage insults Herman van Rompuy, calls EU President a "DAMP RAG" - 2010 - YouTube
  21. ^ Conclusioni del vertice Ecofin del 22-23 ottobre 2011 pag. 5.
  22. ^ Zona euro, integrazione più forte si può fare in fretta-Van Rompuy | Notizie | Società Estere | Reuters Archiviato il 21 ottobre 2012 in Internet Archive.
  23. ^ a b c d e [6] Cfr.: Corriere della Sera, Luigi Offeddu: L'ornitologo poeta e la baronessa elogiata dai gay
  24. ^ (NL) VlaamsParlement, Herman Van Rompuy – Vlaams Parlement, su vlaamsparlement.be.
  25. ^ (NL) Koninklijk Besluit gepubliceerd op 17 juli 2015 Archiviato il 25 ottobre 2019 in Internet Archive. – website Etaamb Belgian official journal
  26. ^ (NL) Koninklijk Besluit gepubliceerd op 22 mei 2003 – sito web Etaamb, rivista ufficiale belga
  27. ^ (NL) Koninklijk Besluit gepubliceerd op 23 december 2009 – sito web Etaamb, rivista ufficiale belga
  28. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Biografia di Herman Van Rompuy – Consilium, su consilium.europa.eu.
  29. ^ His Excellency Mr. Herman Van Rompuy (former President of the European Council and Kobe University Advisory Board member) received the Grand Cordon of the Order of the Rising Sun (25 January 2016), su kobe-u.ac.jp. URL consultato il 16 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2016).
  30. ^ Dal sito della Presidenza della Repubblica
  31. ^ (NL) Mark Rutte, Toespraak minister-president Rutte bij toekenning Koninklijke onderscheiding aan Herman van Rompuy, Governo dei Paesi Bassi, 2014. Estratto il 2 dicembre 2014.
  32. ^ Jacques Santer in occasione del 40º anniversario della Fondazione del merito europeo: "l'UE est autre chose qu'une forme de collaboration entre Etats membres" Archiviato il 22 ottobre 2016 in Internet Archive. – Sito web del Governo del Lussemburgo
  33. ^ Comeniusdag 2016 – website of the Comenius Museum

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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