Giovanni Casimiro di Sassonia-Coburgo

Giovanni Casimiro di Sassonia-Coburgo (Gotha, 12 giugno 1564Coburgo, 16 luglio 1633) fu duca di Sassonia-Coburgo.

Giovanni Casimiro di Sassonia-Coburgo
Ritratto del duca Giovanni Casimiro di Sassonia-Coburgo
Duca di Sassonia-Coburgo-Eisenach
con Giovanni Ernesto
In carica6 novembre 1572 –
1596
PredecessoreGiovanni Guglielmo
(come duca di Sassonia)
Successore
Duca di Sassonia-Coburgo
In carica1596 –
16 luglio 1633
Predecessoresé stesso e Giovanni Ernesto come duchi di Sassonia-Coburgo-Eisenach
SuccessoreGiovanni Ernesto
NascitaGotha, 12 giugno 1564
MorteCoburgo, 16 luglio 1633 (69 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di San Maurizio
DinastiaCasata di Wettin
PadreGiovanni Federico II di Sassonia
MadreElisabetta di Wittelsbach-Simmern
ConiugiAnna di Sassonia
Margherita di Brunswick-Lüneburg
ReligioneLuteranesimo

Biografia

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Fu il terzo dei figli di Giovanni Federico II di Sassonia e di Elisabetta di Wittelsbach-Simmern, ma l'unico sopravvissuto.

Dopo la Reichsexekution contro i Gotha nel 1567 il padre perse le proprie terre e la propria libertà. Di conseguenza Giovanni Casimiro - come del resto il fratello maggiore Federico Enrico (che morì nel 1572 all'età di 11 anni), il fratello minore Giovanni Ernesto e la loro madre - visse dapprima a Eisenach, e poi a Hofe, il castello dello zio Giovanni Guglielmo a Weimar, e finalmente ad Eisenberg.

Nel 1570, durante la Dieta di Spira i figli cercarono di riottenere i propri diritti. Successivamente la loro madre si trasferì in Austria, mentre venne siglato il trattato di partizione (la Divisione di Erfurt, 1572) con lo zio Giovanni Guglielmo. I due fratelli ricevettero il Ducato di Sassonia-Coburgo-Eisenach: questo consisteva nelle città di Gotha, Hildburghausen e Eisenach, ed alcune aree nel sud-est della Turingia.

Tutori dei figli erano Giovanni Giorgio di Brandeburgo, il nonno materno Federico III di Baviera, e Augusto di Sassonia. Dal 1578 al 1581 Giovanni Casimiro studiò all'Università di Lipsia.

Nel 1584 venne fatto sposare con Anna, figlia di Augusto di Sassonia; il matrimonio si compì però due anni più tardi, il 16 gennaio 1586, nella città di Dresda.
Ma solo alla morte del suocero (11 febbraio 1586), Giovanni Casimiro (all'età di 22 anni) e suo fratello Giovanni Ernesto furono in grado di prendere il pieno controllo dei loro possedimenti.

Nel 1596 Giovanni Casimiro e Giovanni Ernesto divisero i loro territori: Giovanni Ernesto ottenne il Ducato di Sassonia-Eisenach e Giovanni Casimiro continuò a governare Coburgo da solo; il suo ducato comprendeva: Coburgo, Rodach, Gestungshausen, Heldburg, Hildburghausen (1/2 signoria), Römhild, Eisfeld, Schalkau, Sonneberg, Neustadt, Neuhaus, Mönchröden e Sonnefeld.

Sotto il regno di Giovanni Casimiro lo stato di Coburgo conobbe un periodo di splendore e di notevole incremento edilizio, e molte di queste costruzioni esistono ancor oggi. Il Castello di Ehrenburg venne trasformato in un castello rinascimentale e vi venne insediato il Veste Coburg, una fortezza nazionale con il deposito dell'arsenale, inoltre furono aggiunti degli edifici governativi nella piazza del mercato. Nella Morizkirche Giovanni Casimirò fece edificare, nel 1598, una tomba di alabastro alta dodici metri per la sua famiglia, che è reputata essere una delle più belle tombe rinascimentali della Germania. Nel 1601 inoltre, egli diede vita al Gymnasium Casimirianum, arricchendo la biblioteca del proprio castello con nuovi volumi ereditati, e, nel 1602, scegliendo il compositore Melchior Franck come Hofkapellmeister (Maestro di Cappella d'Alta Musica).

Politicamente fu molto abile ed in grado di rendere sicure le proprie terre. Egli proclamò un documento per la chiesa luterana della regione che poneva il Duca nel ruolo di Summus Episcopus. Questo provvedimento venne in seguito adottato anche da altri principi luterani. Nel 1589 egli stabilì la propria autorità di legge sui territori della chiesa di Coburgo: la Hofgericht (Tribunale speciale per nobiluomini), l'Appellationsrat (la Corte d'appello), la Schoeppenstuhl (la Corte di giustizia) e il Konsistorium del 1593, vennero creati da lui. Egli, inoltre, fu in grado di rimanere neutrale durante la Guerra dei Trent'anni sino al 1629, pur subendone spesso i disagi. Al suo ingresso nell'Alleanza Svedese del 1632, le truppe imperiali e bavaresi tentarono, inutilmente, di assediare il Veste, ma Giovanni Casimiro riuscì a fuggire in Turingia.

Nel 1593 egli accusò la moglie di adulterio ed ottenne l'annullamento del matrimonio. Anna venne tenuta prigioniera nel Veste Coburg sino alla morte, avvenuta nel 1613. Nel frattempo, il 16 settembre 1599, Casimiro sposò in seconde nozze Margherita di Brunswick-Lüneburg, a Coburgo, .

Alla sua morte, non avendo una discendenza, il suo principato passò in eredità al fratello più giovane, Giovanni Ernesto di Sassonia-Eisenach.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni, X principe elettore di Sassonia Ernesto, VIII principe elettore di Sassonia  
 
Elisabetta di Baviera  
Giovanni Federico I, XI principe elettore di Sassonia  
Sofia di Mecleburgo-Schwerin Magnus II, VI duca di Meclemburgo-Schwerin  
 
Sofia di Pomerania-Wolgast  
Giovanni Federico II, I duca di Sassonia-Coburgo-Eisenach  
Giovanni III, V duca di Kleve Giovanni II, IV duca di Kleve  
 
Matilde d'Assia  
Sibilla di Jülich-Kleve-Berg  
Maria, IV duchessa di Jülich-Berg Guglielmo, III duca di Jülich-Berg  
 
Sibilla di Brandeburgo  
Giovanni Casimiro, I duca di Sassonia-Coburgo  
Giovanni II, IV conte del Palatinato-Simmern Giovanni I, III conte del Palatinato-Simmern  
 
Giovanna di Nassau-Saarbrücken  
Federico III, XI principe elettore del Palatinato  
Beatrice di Baden-Baden Cristoforo I, VI margravio di Baden-Baden  
 
Ottilia di Katzenelnbogen  
Elisabetta del Palatinato  
Casimiro, VIII margravio di Brandeburgo-Kulmbach Federico I, III margravio di Brandeburgo-Ansbach e VII margravio di Brandeburgo-Kulmbach  
 
Sofia di Polonia  
Maria di Brandeburgo-Kulmbach  
Susanna di Baviera Alberto IV, I duca di Baviera  
 
Cunegonda d'Austria  
 

Bibliografia

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Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN280425246 · ISNI (EN0000 0000 6127 6503 · BAV 495/67516 · CERL cnp00401713 · LCCN (ENn91013258 · GND (DE118883151 · J9U (ENHE987011854986705171