Colonia (Germania)
Colonia (AFI: /koˈlɔnja/[2]; in tedesco , in dialetto locale Kölle, in francese e in inglese Cologne) è una città extracircondariale di 1 073 096 abitanti, (1 800 000 con l'agglomerato urbano) in Germania, la quarta per numero di abitanti e la più popolosa del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. È considerata la capitale economica, culturale e storica della Renania, quasi completamente ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Colonia Città extracircondariale | |
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(DE) Köln | |
Panorama di Colonia sulle rive del fiume Reno | |
Localizzazione | |
Stato | Germania |
Land | Renania Settentrionale-Vestfalia |
Distretto | Colonia |
Circondario | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Henriette Reker (Verdi – CDU – Volt) dal 20-11-2015 (2º mandato dal 13-09-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 50°56′32″N 6°57′28″E |
Altitudine | 59 m s.l.m. |
Superficie | 405,01 km² |
Abitanti | 1 073 096[1] (31-12-2021) |
Densità | 2 649,55 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 51149, 50667, 50668, 50670, 50672, 50674, 50677, 50676, 50678, 50679, 50765, 50767, 50733, 50735, 50737, 50739, 50823, 50825, 50827, 50829, 50833, 50858, 50859, 50931, 50935, 50937, 50939, 50968, 50969, 50996, 50997, 50999, 51061, 51063, 51065, 51067, 51069, 51103, 51105, 51107, 51109, 51143, 51145 e 51147 |
Prefisso | 221, 2232, 2233, 2234, 2236 e 2203 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice Destatis | 05 3 15 000 |
Targa | K |
Patrono | san Pietro |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
La città è una delle mete di viaggio più ambite d'Europa, principalmente per l'importante Duomo di Colonia, le sue chiese romaniche e gli importanti monumenti medievali costruiti in oltre 2 000 anni di storia cittadina; è sede di eventi importanti ed è celebrata anche per il suo grande patrimonio culinario. Colonia è un importante snodo per i trasporti internazionali e una metropoli economica, in particolare per l'industria chimica e automobilistica in cui hanno sede marchi come Ford e Toyota.
Geografia fisica
modificaLa città si trova nella parte sud-occidentale della Renania Settentrionale-Vestfalia, sulle rive del fiume Reno, ed è il maggior centro della grande Regione metropolitana Reno-Ruhr, un'area altamente urbanizzata di oltre 11 milioni di abitanti. Tra le grandi città più vicine vi sono Bonn a sud, Leverkusen (urbanisticamente una città satellite), Düsseldorf e Duisburg a nord.
Storia
modificaOrigini
modificaNel 39 a.C. la tribù degli Ubi si accordò con le autorità romane per insediarsi sulla sponda sinistra del Reno; l'insediamento prese allora il nome di Ara Ubiorum o Oppidum Ubiorum, divenendo poi un'importante base militare romana. Nel 49 Agrippina minore, moglie dell'imperatore Claudio e figlia di Germanico, chiese che il villaggio in cui era nata fosse innalzato al rango di colonia: fu allora istituita Colonia Claudia Ara Agrippinensium ("la colonia di Claudio e l'altare di Agrippina") o, più semplicemente, Colonia Agrippina.[3] Nell'80 fu costruito un acquedotto, l'acquedotto Eifel, uno dei più lunghi dell'Impero romano, con una portata di 20000 m³ di acqua al giorno. Dieci anni dopo la colonia divenne la capitale della provincia romana della Germania inferiore, raggiungendo una popolazione di 45 000 abitanti.
Tarda antichità e basso Medioevo
modificaNel III secolo appena 20 000 persone abitavano nella città e nei suoi dintorni.
Nel 260 il generale ribelle Postumo fece di Colonia la capitale del suo Impero delle Gallie, che includeva i territori nord-occidentali dell'Impero romano; lo stato fondato da Postumo durò, però, solo quattordici anni.
Nel 310 l'imperatore Costantino I fece costruire un ponte sul Reno, difeso da un forte posto sull'altra sponda e noto come castellum Divitiae (il moderno sobborgo di Deutz).
Fu a Colonia, l'undici agosto del 355, che il magister militum Claudio Silvano (di origini franche) si fece proclamare imperatore dalle sue truppe, venendo però ucciso dopo 28 giorni. A seguito dell'omicidio i Franchi assediarono Colonia per 10 mesi: la città fu liberata alcuni mesi dopo dal futuro imperatore Giuliano.
Intorno al 385 gli Unni avrebbero brevemente occupato la città, uccidendovi anche Sant'Orsola e le sue compagne, lì giunte durante il loro pellegrinaggio per l'Europa: alcuni testi medievali, soprattutto opere agiografiche sulla santa, identificano il loro capo in Attila, che però appartiene al secolo successivo.
Nel 455 i Franchi Sali conquistarono Colonia definitivamente e ne fecero la propria capitale.
La sua posizione sulle rive del Reno (Rhein in tedesco), in prossimità di uno dei principali itinerari commerciali fra Europa orientale ed occidentale, rese la sua fondazione di importanza capitale. Nel Medioevo, inoltre, crebbe la sua importanza come centro ecclesiastico, d'arte e di cultura. Colonia divenne presto una diocesi e godette di una posizione politicamente privilegiata sul finire dell'Impero romano, anche per la sua vicinanza a Treviri. La continuità come sede episcopale non è certa, a causa della carenza di fonti scritte durante le cosiddette invasioni barbariche. In ogni caso Colonia, prima capitale di un regno franco, poi incorporata nel regno dei Merovingi da Clodoveo I all'inizio del VI secolo, divenne presto una diocesi importante. Verso la fine dell'epoca merovingia Colonia divenne anche una residenza reale.
A partire dall'epoca carolingia è attestata con certezza l'importanza di primo rango a livello imperiale dell'arcivescovo (prima vescovo) di Colonia. Nel 1030 la Città diede i natali a San Bruno, fondatore dell'Ordine dei Certosini. Nel 1164 l'arcivescovo Rainaldo di Dassel si appropriò delle reliquie dei tre magi, che fino ad allora si trovavano a Milano; parte delle reliquie che si trovavano a Milano si trovano tuttora nel nord Italia, sulle Prealpi Varesine nella frazione di Induno Olona, Olona. La costruzione delle mura del 1180 (certificata in documenti del 27 luglio e del 18 agosto), prova che fu (e rimase probabilmente a lungo) la più grande città tedesca. Le mura erano infatti più grandi di quelle fatte costruire da Filippo II di Francia a Parigi. Dal XII secolo infatti Colonia fu definita "Sancta", al pari solo di Gerusalemme, Costantinopoli e Roma: «Sancta Colonia Dei Gratia Romanae Ecclesiae Fidelis Filia». Fu deciso quindi di costruire una chiesa di irraggiunta grandezza per onorare in giusto modo le reliquie dei tre magi: nel 1248 fu posata la prima pietra del duomo di Colonia. Ben presto la città divenne città imperiale ed immediata, cioè indipendente e solamente soggetta all'alta potestà dell'imperatore, mentre il suo arcivescovo avendo costituito un principato elettorale nell'ambito dell'Arcidiocesi di Colonia, pose la propria sede a Bonn non potendo soggiornare in città per più di tre giorni senza il permesso del Magistrato cittadino. Nel 1349, la notte del 23/24 agosto, avvenne il pogrom della notte di San Bartolomeo. Nel 1424 fu proclamato la espulsione di tutti gli ebrei; bando che dette inizio alla diaspora degli ebrei verso l'est europeo.
Epoca moderna
modificaColonia fu distrutta per oltre il 90% durante l'ultima guerra mentre oggi è la sede di un'importante università e di un arcivescovado della Chiesa cattolica. Il duomo di Colonia, la più grande chiesa gotica del Nord-Europa, che ospita quelle che secondo la tradizione sono le reliquie dei Re Magi, e che è stata indicata come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1996, è il luogo principale e il simbolo della città.
La popolazione di Colonia è al 43% cattolica, al 18% protestante e al 39% aconfessionale o di altra fede. Nell'agosto 2005 la città ha ospitato la XX Giornata mondiale della gioventù richiamando oltre un milione di giovani provenienti da tutto il mondo.
Le distruzioni della seconda guerra mondiale
modificaA Colonia, i bombardamenti mediante il maximum use of fire (ovvero le tempeste di fuoco) progettate dal Bomber Command inglese non ebbero effetto immediato. L'uso delle bombe dirompenti che penetravano nel sottosuolo serviva a distruggere le condutture dell'acqua onde impedire ai pompieri lo spegnimento degli incendi, ma nei primi attacchi del 30 maggio 1942 la vicinanza del Reno impedì lo scatenarsi di un'unica grande nube di fuoco. In quell'occasione, 1 700 piccoli incendi appiccati da 12 000 focolai distrussero solo 3 300 edifici. Ci vollero i 261 attacchi successivi per ottenere lo sbriciolamento del 90% del centro cittadino durante tutta la durata della guerra. In un periodo così lungo, Colonia divenne anche la “discarica” delle bombe in eccesso durante i viaggi di andata e ritorno dei bombardieri inglesi sul territorio della Germania.
Durante gli attacchi avvenuti tra il 16 giugno e il 9 luglio 1944, la seconda incursione uccise 4 377 persone e distrusse un patrimonio storico di 1 900 anni in 77 minuti.[4]. La città venne conquistata dalle truppe statunitensi il 6 Marzo del 1945 dopo ore di intensi scontri tra fanteria e carri armati. La zona ovest della cattedrale fu luogo di scontro tra un carro pesante M26 Pershing e un Panther, dove quest'ultimo mise fuori gioco uno Sherman, prima che fosse distrutto dal Pershing alcune ore dopo. Questo scontro venne filmato e il Panther distrutto venne esposto davanti alla cattedrale per il resto della guerra.
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Duomo di Colonia è un grandioso tempio in stile gotico iniziato nel 1248 dall'arcivescovo Corrado di Hochstaden su progetto di Mastro Gerardus, per ospitare le reliquie dei Re Magi portate da Milano dall'imperatore Federico Barbarossa. La costruzione dell'edificio richiese più di 600 anni, essendo stata ultimata solo nel 1880. Con le sue Torri cuspidate di ben 157 metri di altezza, è la seconda chiesa più alta della Germania, dopo il Duomo di Ulma (completato nel 1890). Nel 1880 il completamento di quella che all'epoca era la più grande cattedrale della Germania venne festeggiato come un vero e proprio evento nazionale, alla cerimonia presenziò anche l'imperatore Guglielmo I. L'aspetto esteriore della chiesa è rimasto fedele al progetto medievale, mentre il tetto venne realizzato in acciaio. Quando fu ultimata, la Cattedrale di Colonia era l'edificio più alto del mondo, superato in questa classifica solo 4 anni più tardi dal Washington Monument. Ha invece tuttora il primato della più grande facciata del mondo per un edificio religioso. La Cattedrale venne colpita 14 volte durante i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, ma fortunatamente non collassò. I lavori di restauro terminarono nel 1956. Nel 1996 l'edificio è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
- Basilica di Santa Maria in Campidoglio, consacrata nel 1049, è una delle più interessanti tra le dodici chiese romaniche di Colonia. Per secoli fu la chiesa più importante della città dopo il duomo.
- Basilica di Sant'Orsola, edificata a partire dal XII secolo; contiene i resti di molte delle vergini che subirono il martirio con Sant'Orsola.
- Basilica di San Gereone, è la chiesa più antica di Colonia, le cui fondazioni risalgono al IV secolo. La chiesa odierna fu realizzata a più riprese dal 1069 fino al 1227. Presenta una struttura a pianta centrale decagonale, risalente alla costruzione romana, e mescola forme tardo romaniche e primo-gotiche.
- Grande Chiesa di San Martino (Groß St. Martin) sul Fischmarkt, eretta tra il 1150 e il 1250 ca.[5]
- Chiesa di San Pantaleone, è una costruzione ottoniana edificata nella parte meridionale del centro storico della città. È una delle dodici grandi basiliche romaniche della Città.
- Chiesa di Sant'Andrea, è un esempio di chiesa tardo romanica con vari elementi gotici. Nella chiesa è presente il sarcofago di Sant'Alberto Magno, maestro di San Tommaso d'Aquino.
- Chiesa dei Santi Apostoli, è stata fondata nell'XI secolo, la basilica possiede 3 navate ed è stata ampliata nel 1200 a seguito di un incendio. Nella chiesa sono presenti molte opere d'arte dei secoli successivi.
- Chiesa di Santa Cecilia risale al IX secolo ed è sede del museo Schnütgen, che ospita un'importante collezione di arte medievale.
- Pretorio Romano Si trova nel centro storico sotto un palazzo spagnolo, fu scoperto dopo la seconda guerra mondiale. Si possono visitare i resti del palazzo del pretorio e un tratto del sistema fognario romano, oltre a vari reperti ritrovati nella zona
- Varie rovine romane sono presenti nella città: tratti di mura, pezzi di acquedotti e rovine, una torre del I secolo d.C., i resti della porta davanti al duomo e una palestra sotto la chiesa di Gross St. Martin.
- Chiesa del Corpus Domini, venne costruita dalle Orsoline, giunte da Liegi nel 1639, in stile barocco dal 1709 al 1712 su progetto dell'architetto italiano Matteo Alberti.
- Municipio di Colonia. Costituisce il più antico municipio della Germania, con una storia documentata lungo circa 900 anni. La storia del suo consiglio nel corso dell'XI secolo è un esempio importante per l'acquisizione delle autonomie comunali delle città medievali[6]. Iniziato nel XII secolo venne ricostruito fra il 1330 e il 1573 in stile gotico con aggiunte rinascimentali. Venne ricostruito dopo la guerra.
- Chiesa dell'Assunta. L'unico edificio della Controriforma in città, eretto dai Gesuiti.
- Sinagoga Roonstrasse di Colonia. Imponente costruzione in stile neobizantino. Inaugurata nel 1899, è una delle pochissime sinagoghe monumentali della Germania ad essere sopravvissuta alle distruzioni del periodo nazista e il centro della rinata comunità ebraica della città.[7]
- Chiesa di Sant'Engelberto.
- Vierscheibenhaus.
Cultura
modificaUniversità e scuole
modificaL'Università di Colonia (Universität zu Köln), fondata nel 1388, è una delle più antiche d'Europa, e con i suoi oltre 44 000 studenti è la maggiore della Germania. Fu soppressa nel 1798 in seguito all'occupazione napoleonica e restaurata nel 1919 per volontà dell'allora borgomastro Konrad Adenauer.
La più antica scuola superiore della città è il Dreikönigsgymnasium ("Ginnasio dei tre re magi"), risalente al 1450.
Biblioteche e archivi
modificaLe principali biblioteche della città sono la Universitäts- und Stadtbibliothek Köln (biblioteca universitaria) e la Stadtbibliothek Köln (biblioteca civica).
L'Archivio storico della Città di Colonia (Historisches Archiv der Stadt Köln) è l'archivio comunale della città ed è uno dei più grandi archivi municipali d'Europa. Custodisce importanti testimonianze della storia medievale di Colonia e della Lega anseatica.
La Biblioteca Diocesana e della Cattedrale di Colonia (Erzbischöfliche Diözesan- und Dombibliothek Köln) è la biblioteca centrale dell'arcidiocesi di Colonia e una delle più grandi biblioteche teologiche dell'area di lingua tedesca.
Musei
modificaColonia ospita diversi musei. Il famoso Römisch-Germanisches Museum (Museo archeologico romano-germanico) espone oggetti e elementi architettonici dell'epoca romana della città; il Museo Ludwig ospita una delle più importanti collezioni di arte moderna e contemporanea in Europa, compresa una raccolta di opere di Picasso superata solo da quelle dei musei di Barcellona e Parigi.
Altri musei della città sono:
- Deutsches Sport & Olympia Museum
- Domschatzkammer Köln (Tesoro del Duomo di Colonia)
- Kolumba
- Geldgeschichtliches Museum (Museo numismatico)
- Museo del cioccolato Imhoff
- Käthe Kollwitz Museum
- Karnevalsmuseum
- Kölnischer Kunstverein (Arte contemporanea)
- Kölnisches Stadtmuseum Caserma (storia della città)
- Museum für Angewandte Kunst
- Museum für Ostasiatische Kunst (Arte e artigianato dal Giappone, dalla Cina e dalla Corea)
- Museo del profumo nella casa Farina
- Museum Schnütgen (arte sacra del Medioevo)
- Rautenstrauch-Joest-Museum (etnologia)
- Wallraf-Richartz Museum & Fondation Corboud (arte)
- NS-Dokumentationszentrum
- The PhotoBookMuseum (museo del fotolibro)
- Museo dell'arte applicata[8]
- Museo della Scienza[9]
- EL-DE Haus, centro di documentazione nazista[10]
- Deutz Technikum engine [11]
- Geologia e minerali[12]
- Storia della medicina[13]
- Industria dei treni[14]
- Mullseum[15]
- Toppics pop -up[16]
Teatri e musica
modificaL'Opera di Colonia è il teatro lirico cittadino, mentre lo Schauspiel Köln è il teatro di prosa.
A Colonia si esibiscono molte orchestre, fra cui la Gürzenich Orchester e la WDR Sinfonieorchester Köln, che hanno sede nella Kölner Philharmonie[17].
Colonia è stata una culla della musica elettronica negli anni Cinquanta (Studio für elektronische Musik, Karlheinz Stockhausen) e lo è rimasta anche in seguito. La radio pubblica WDR si impegnarono nella diffusione del Krautrock negli anni Settanta.
Colonia è la città natale del compositore Jacques Offenbach.
Radio e televisione
modificaA Colonia hanno sede le emittenti radiofoniche pubbliche Westdeutscher Rundfunk Köln e Deutschlandradio.
La più grande emittente televisiva privata della città e una delle principali della Germania è la RTL Television nella vecchia fiera di Colonia, a Deutz.
Carnevale
modificaLa città ospita il carnevale più famoso della Germania e uno dei più affollati d'Europa. Il carnevale inizia ufficialmente con una proclamazione l'11 novembre alle 11:11 e termina il Mercoledì delle ceneri. L'11 novembre alle 11:11 i cittadini di Colonia si trovano tutti in maschera nel cuore della Altstadt (città vecchia) ad Heumarkt dove, da un palco, una ormai tradizionale festa annuncia l’inizio del Carnevale con musiche tipiche carnevalesche e salutando con il tipico saluto “Kölle Alaaf“.
Tuttavia, i cosiddetti Tolle Tage (giorni pazzi) iniziano con la Weiberfastnacht ("Carnevale delle donne") o, in ripuarisch, Wieverfastelovend, il giovedì grasso, che rappresenta l'inizio del Carnevale nelle strade: Zülpicher Strasse e dintorni, il Neumarkt, Heumarkt e tutti bar e le birrerie della città sono pieni di gente travestita che balla e beve nelle strade. Centinaia di migliaia di turisti arrivano a Colonia in questo periodo. Di solito, quasi un milione di persone festeggiano per le strade il giovedì grasso[18].
Durante tutta la settimana gli abitanti scendono in strada a ballare, bere e cantare mascherati insieme alla sfilata dei carri. La scuola si sospende per alcuni giorni della festività, ma si possono trovare persone di tutte le età che festeggiano. Il giorno più importante è il lunedì che viene chiamato lunedì delle rose (Rosenmontag).
Acqua di Colonia
modificaColonia è famosa anche per l'acqua di Colonia (in tedesco Kölnisch Wasser), un profumo a base alcolica inventato dall'immigrato italiano Giovanni Maria Farina all'inizio del XVIII secolo. Durante il Settecento questo profumo ebbe fama e fu esportato in tutta Europa dalla famiglia Farina e Farina divenne termine colloquiale per indicare l'acqua di Colonia. Nel 1803 Wilhelm Mülhens stipulò un contratto con un altro italiano, di nome Carlo Francesco Farina e senza alcuna parentela con il profumiere, il quale gli concesse l'uso del cognome come marchio per un profumo. Tuttavia, negli anni successivi, in seguito a varie battaglie giudiziarie, suo nipote Ferdinand Mülhens fu costretto a rinunciare al nome Farina e decise di usare come marchio il numero assegnato alla fabbrica durante l'occupazione napoleonica, il 4711. Oggi l'acqua di Colonia originale viene tuttora prodotta sia da Johann Maria Farina gegenüber dem Jülichs-Platz, giunta alla ottava generazione, sia da Mäurer & Wirtz con il marchio 4711.
Geografia antropica
modificaSuddivisione amministrativa
modificaColonia è suddivisa in 9 distretti urbani (Stadtbezirk), i quali a loro volta si suddividono in quartieri (Stadtteil) per un totale di 86.
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Economia
modificaColonia è il maggior centro economico del Nord-Reno Vestfalia, e trae beneficio da una sviluppata economia di mercato.[19] Come nella vicina Düsseldorf, basa la propria ricchezza sulle assicurazioni e sui media,[20] ed ospita le sedi centrali di molte altre grandi aziende.
Tra le maggiori compagnie mediatiche di Colonia si annoverano Westdeutscher Rundfunk Köln, Deutschlandradio, RTL Television e le sue sussidiarie, Brainpool e le case editrici J. P. Bachem, Taschen, Tandem Verlag e M. DuMont Schauberg. La città è un importante centro di produzione artistica, culturale e televisiva, attività alle quali contribuisce attivamente anche il settore pubblico. Vi sono anche gruppi assicurativi come Central, DEVK, DKV, e le filiali tedesche di Zurich Financial Services, AXA ed Assicurazioni Generali, quest'ultima nota come Generali Deutschland.
Colonia ospita anche la Ford Europe[21] e la divisione sportiva della Toyota.
Colonia ospita anche il quartier generale di Lufthansa, la principale compagnia aerea della Repubblica Federale.[22] Vi sono anche REWE Group, TÜV Rheinland, Deutz AG ed anche alcune fabbriche di birra Kölsch, come Reissdorf, Gaffel e Früh.
Colonia è anche il maggior centro di scambio ed intrattenimento del Nord-Ovest,[23] in parte grazie ai cinque porti sul Reno. Il quotidiano più importante è il Kölner Stadt-Anzeiger.
Infrastrutture e trasporti
modificaFerrovie
modificaLa stazione di Colonia Centrale è il nodo ferroviario internazionale più occidentale di tutta la Germania. Da qui diverse linee portano a Treviri (ted. Trier) (Eifelbahn), Aquisgrana (ted. Aachen) (LAV Colonia–Aquisgrana), Parigi, Mönchengladbach, Neuss via Bergheim (Erftbahn), Neuss–Krefeld via Dormagen (riva sinistra del Reno), Düsseldorf/Regione della Ruhr (riva destra del Reno), Wuppertal, Bergisch Gladbach, Marienheide (Aggertal-Bahn), Siegen (Siegstrecke) e Francoforte sul Meno (ted. Frankfurt am Main) (Treno ad alta velocità Colonia-Francoforte) così come due linee, su ciascuna sponda del Reno, in direzione sud.
Trasporto pubblico regionale
modificaColonia è servita da una rete di S-Bahn gestita dalla Deutsche Bahn. La linea S13/S19 è in servizio 24/7 tra Köln Hbf e Köln/Bonn Flughafen.
Vi è una rete di metropolitana leggera (Stadtbahn di Colonia), costituita di 12 linee, proveniente dal potenziamento (con interramento delle tratte centrali) della vecchia rete tramviaria.
Vi sono diverse linee di bus offerte dalla società Kölner Verkehrs-Betriebe e da altre. Tutti i mezzi di trasporto a Colonia possono essere utilizzati con un solo biglietto in quanto sono legati al consorzio di trasporti Rhein-Sieg (VRS).
Aeroporti
modificaA sud-est della città, a Porz, si trova l'aeroporto di Colonia-Bonn. È uno dei più grandi aeroporti merci tedeschi (650000 t nel 2005), hub europeo per la UPS e il più importante aeroporto tedesco per i voli low cost (9,4 milioni di passeggeri nel 2005). Offre voli per 139 destinazioni in 38 Paesi. Dal 1994 porta il nome di Aeroporto Konrad Adenauer. È l'unico aeroporto tedesco, insieme a quello di Lipsia-Halle, che non ha limitazioni di volo notturno.
Sport
modificaCalcio
modificaLa principale squadra di calcio della città è il FC Colonia, altalenante fra la Bundesliga e la 2.Bundesliga, ma con alle spalle anni di gloria a livello nazionale e internazionale. La squadra gioca al RheinEnergieStadion, impianto che ha ospitato cinque gare della fase finale dei Mondiali di calcio 2006 e la finale d'Europa League 2019-20.
Ciclismo
modificaNel 1973 Colonia è stata sede di arrivo della 1ª tappa del Giro d'Italia.
- Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Colonia
Anno | Tappa | Partenza | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
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1973 | 1ª | Verviers | 137 | Eddy Merckx | Eddy Merckx |
Hockey su ghiaccio
modificaLa squadra di hockey su ghiaccio della città sono i Kölner Haie noti come KEC. La squadra gioca nella Lanxess Arena.
Pallacanestro
modificaLa squadra di pallacanestro della città sono i Köln 99ers noti come KEC.
Amministrazione
modificaGemellaggi
modificaColonia è gemellata con le seguenti città:
- Turku, dal 1967
- Neukölln, dal 1967
- Cluj-Napoca, dal 1976
- Tel Aviv, dal 1979
- Barcellona, dal 1984
- Pechino, dal 1987[24]
- Salonicco, dal 1988
- Cork, dal 1988
- Corinto, dal 1988
- Indianapolis, dal 1988
- Volgograd, dal 1988[25]
- Treptow-Köpenick, dal 1990
- Katowice, dal 1991[26]
- Betlemme, dal 1996
- Istanbul, dal 1997
- Rio de Janeiro, dal 2011
Galleria d'immagini
modifica-
Hahnentorburg
-
Volksgarten
-
Panorama notturno con il Duomo
-
Vista del duomo dalla Hohenzollernbrücke all'imbrunire
-
Alter Markt[27]
-
Centro di Chorweiler
-
Hornpottweg
-
Chiesa del Corpus Domini (Orsoline)
Note
modifica- ^ Ente statistico della Renania Settentrionale-Vestfalia - Dati sulla popolazione
- ^ Luciano Canepari, Colonia, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Publio Cornelio Tacito, Annales, xii.27. Publio Cornelio Tacito, Germania, xxviii.5.
- ^ (Citazioni dal libro: La Germania bombardata, di Jorg Friedrich).
- ^ (EN) Groß St. Martin, su cologne-tourism.com, Cologne Tourism. URL consultato il 10 agosto 2019 (archiviato l'11 agosto 2019).
- ^ (DE) Hermann Jakobs: Verfassungstopographische Studien zur Kölner Stadtgeschichte des 10. bis 12. Jahrhunderts, Colonia, 1971, p. 49-123
- ^ (EN) Roonstrasse Synagogue, su cologne-tourism.com. URL consultato il 28 dicembre 2018 (archiviato il 24 dicembre 2018).
- ^ Logo Museenkoeln digital, su museenkoeln.de.
- ^ Odisseo, su viator.com.
- ^ EL-DE Haus, su viator.com.
- ^ Experience Engine History at the Technikum, su deutz.com.
- ^ Willkommen im GeoMuseum, su geologie.uni-koeln.de.
- ^ medizin historisches museum, su medizinmuseum.cologne.
- ^ Rheinisches Industriebahn-Museum, su whichmuseum.com.
- ^ museum.de.
- ^ TOPPICS Museo pop-up di Colonia, su toppics.studio.
- ^ Kölner Philharmonie, su koelner-philharmonie.de, Web.archive.org, 11 dicembre 2007. URL consultato l'8 agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2007).
- ^ Carnival – Cologne's "fifth season" – Cologne Sights & Events – Stadt Köln, su stadt-koeln.de, Web.archive.org, 26 gennaio 2008. URL consultato il 24 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2008).
- ^ stadt-koeln.de Cologne Business Guide (PDF), su stadt-koeln.de. URL consultato il 15 dicembre 2010 (archiviato il 15 dicembre 2010).
- ^ (EN) Cologne, su Enciclopedia Britannica. URL consultato l'11 luglio 2015 (archiviato il 2 febbraio 2012).
- ^ (DE) Über Ford - Standorte, su Ford Germany. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato il 29 giugno 2009).
- ^ Directory: World Airlines, in Flight International, 3 aprile 2007, p. 107.
- ^ koeln.de/economy, su koeln.de. URL consultato l'8 agosto 2010 (archiviato il 1º agosto 2010).
- ^ città gemellate con Pechino dal sito ufficiale, su ebeijing.gov.cn. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato il 17 gennaio 2010).
- ^ città gemellate dal sito di Volgograd, su volgadmin.ru. URL consultato il 30 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2009).
- ^ (PL) città gemellate con Katowice, su katowice.eu. URL consultato il 18 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2010).
- ^ Piazza del Vecchio Mercato.
- ^ Piazza Municipio.
Bibliografia
modifica- Geschichte in Köln. Zeitschrift für Stadt- und Regionalgeschichte (erscheint jährlich mit einem Band; 2006 erscheint Band 53, SH-Verlag, Colonia)
- Jahrbuch des Kölnischen Geschichtsvereins e. V. (erscheint jährlich mit einem Band, 2006 erscheint Jahrbuch 77, SH-Verlag Köln; in unregelmäßigen Abständen erscheinen Beihefte)
- (DE) Manfred Groten (a cura di), Hermann Weinsberg (1518–1597). Kölner Bürger und Ratsherr. Studien zu Leben und Werk (Geschichte in Köln. Beiheft 1), Colonia, SH-Verlag, 2006, ISBN 3-89498-152-0.
- Norbert Trippen: Josef Kardinal Frings (1887–1978). Band II: Sein Wirken für die Weltkirche und seine letzten Bischofsjahre (Veröffentlichungen der Kommission für Zeitgeschichte Reihe B, Band 104). Schöningh Verlag, Paderborn u. a. 2005; Recensione di Wolfgang Löhr. In: Geschichte in Köln. Zeitschrift für Stadt- und Regionalgeschichte Band 53, dicembre 2006, S. 206–208 „Buchbesprechungen“.
- (DE) Paul Wietzorek, Das historische Köln. Bilder erzählen, Petersberg (Assia), Michael Imhof Verlag, 2006, ISBN 978-3-86568-115-7.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Colonia
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Colonia»
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Collegamenti esterni
modifica- (DE) Sito ufficiale, su stadt-koeln.de.
- Koeln (canale), su YouTube.
- Colonia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Elio Migliorini, Fritz Baumgart, Giuseppe Gabetti, Pietro Romanelli, Fedor Schneider, Mario Papone -, COLONIA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Amedeo Tosti, COLONIA, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Umberto Borsi, COLONIA, in Enciclopedia Italiana, I Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1938.
- (IT, DE, FR) Colonia, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) William H. Berentsen, Hugo Stehkämper, Margaret Kohl e Christopher Angus Mcintosh, Cologne, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Colonia, in Jewish Encyclopedia, Funk and Wagnalls.
- (EN) Opere riguardanti Colonia, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Colonia, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (DE) Colonia Archiviato il 16 gennaio 2008 in Internet Archive. su Colonipedia
Controllo di autorità | VIAF (EN) 157037914 · ISNI (EN) 0000 0001 2309 4618 · SBN RMLL000779 · LCCN (EN) n80050882 · GND (DE) 4031483-2 · BNE (ES) XX5471666 (data) · BNF (FR) cb11931745m (data) · J9U (EN, HE) 987007547793305171 · NDL (EN, JA) 00628473 |
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